TUNNEL DI CU CHI. Partiamo da Ho Chi Minh e dopo una quarantina di km arriviamo in una protetta in cui abbiamo la possibilità di visitare i Tunnel di Cu Chi. Dopo la visita avremo poi il volo per Hue. La mattina a Cu Chi ci porta indietro nel tempo fino agli anni ’60 quando i Vietcong combattevano contro i soldati statunitensi. Ci troviamo in mezzo alla giungla e ci viene raccontata la storia di questa zona dove con l’aiuto di tutta la popolazione locale, è stato costruito un intrico di tunnel sotterranei. La lunghezza totale era di 250km…250km di tunnel sotto terra!!! Impensabile. I tunnel erano costruiti su 3 livelli per permettere ai vietcong di sopravvivere durante le incursioni statunitensi e nascondere le armi. Nei tunnel vivevano, mangiavano, avevano perfino sale operatorie!! Praticamente una città sotterranea. I luoghi sono davvero impressionanti ed è impressionante pensare che poco più di quarant’anni fa qui si combatteva una guerra.
Siamo in mezzo alla giungla e la mente viaggia fino ai poveri vietnamiti uccisi e ai giovani soldati che si ritrovavano in un mondo totalmente diverso dal loro spesso senza capire chi stavano cercando. Intorno a noi è tutto verde…. 5 minuti dopo essere entrata nel sito non so più dove sono! Se non ci fossero i cartelli con scritto “exit” mi verrebbe l’ansia!!

Ad un certo punto la guida indugia di fronte a degli alberi e ci chiede di trovare l’ingresso di un tunnel: impossibile! Con le foglie a terra e tutte le piante intorno non riesco a capire proprio nulla! Poi si alza un giovane seduto poco distante e con tutta calma alza un coperchio di legno che segna l’ingresso segreto di un tunnel. In piedi, con il coperchio alto sopra la testa, il ragazzo entra piano piano nel buco, si abbassa e richiude il coperchio sopra di sé…puff…scomparso nel nulla…
Dopo questa “magia” ci spostiamo di fronte ad un tunnel più visibile ed abbiamo la possibilità di entrare per capire dove si nascondevano i vietcong. C’è un’uscita a 15 m, 40 oppure 100. Penso di fare il tragitto lungo 40m ma non appena entrata inizio a sentirmi soffocare e vengo assalita da un attacco di claustrofobia e da un’angoscia allucinante…alla prima possibilità (15 m) esco di corsa! Il cuore mi batte a mille e sono in iperventilazione. Forse il racconto che ci era stato fatto prima, forse la fatica di camminare con le ginocchia piegate, forse il pensare che il tunnel era percorribile solo in avanti.. ho dovuto uscire subito! Non vedevo l’ora di sentire l’aria fresca (beh.. umida…ma andava bene anche quella) e mi sembra ancora impossibile pensare che ci vivevano li dentro!!!

Finita la visita, andiamo in aeroporto e saliamo sul volo per Hue. La cittadina sembra molto carina e l’indomani mattina la visiteremo. Questa sera la visitiamo by-night facendo una passeggiata sul lungo fiume e mangiando in un ristorante locale. L’idea di mangiare nei posti locali mi mette sempre un po’ di timore e penso “avrò gli anticorpi adatti per mangiare queste cose????” beh lo scoprirò nei giorni a seguire. La cosa bella è che il cibo spesso viene servito in mezzo alla tavola per tutti e bisogna sempre aiutarsi a vicenda per passarsi i piatti o preparare gli involti e questo aiuta la convivialità.

Hue è diversa da Saigon: non ci sono milioni di migliaia di miliardi di motorini che sfrecciano a destra e sinistra, sembra molto più vivibile ed esistono i marciapiedi! La gente inoltre va a letto presto e si sveglia presto…sarà una serata silenziosa…è la prima volta da quando sono in Vietnam.
