Chioggia, il Po e i lidi di Comacchio

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Finalmente estate! Decido di visitare una zona di cui ho tanto sentito parlare: Comacchio e i suoi lidi. Prima di partire mi informo un po’ guardando i siti internet della zona e prendendo un paio di libri in biblioteca (scopro così che sto andando in una zona patrimonio Unesco). Il mio weekend lungo parte il giovedì mattina. Passo a prendere un’amica in zona Bergamo e poi inizia il viaggio.

Ce la prendiamo con calma e decidiamo di allungare il percorso per arrivare fino a Chioggia. Arrivata nella cittadina veneta ci metto un po’ a trovare parcheggio e poi scopro che è giorno di mercato. È ora di pranzo e il mercato sta smantellando. Purtroppo si trova nella piazza principale di Chioggia e non riesco a vedere bene gli edifici che sembrano davvero belli.

Pensiamo di evitare la ressa e lo smantellamento del mercato, così ci fermiamo per pranzo. Mi prendo un fritto misto davvero ottimo, anche la quantità è perfetta…ci sta anche un bicchiere di vino e un buon dolce. Finito il pranzo e svuotata la piazza, andiamo a fare un giro e così scopro perché è definita la piccola Venezia. Chioggia si trova all’estremità inferiore della laguna di Venezia e, come la sorella maggiore, è attraversata da canali, ponti e barche con la differenza che a Chioggia si può anche girare in auto. Il giro a piedi è piacevole nonostante il caldo. Mi diverto a fare un po’ di foto e riesco anche a vedere la piazza principale sgombra dai furgoni e dalle bancarelle.

Chioggia
Chioggia

Riprendiamo l’auto per arrivare alla nostra meta finale e per farlo attraversiamo tutto il delta del Po. È enorme, più di quanto mi sarei aspettata. Una superstrada ci fa passare dal Veneto all’Emilia e ci permette di capire quanti rami compongano il delta di questo immenso fiume. L’area protetta è di 120 km quadrati, ma in realtà tutto il delta si estende per 786 km quadrati!! Esiste il Po di Goro, di Pila, di Volano.. non finisce mai! O forse sì perché finalmente arriviamo al nostro albergo al lido di Spina (uno dei lidi di Comacchio insieme al lido degli Estensi, delle Nazioni, di Pomposa, degli Scacchi, di Volano, Porto Garibaldi). Il nostro albergo è quasi sul mare: ci divide solo la pineta e in un attimo siamo in spiaggia.

Decidiamo di fare un giro all’azienda turistica per avere informazioni sulle crociere nel Delta del Po. Alcune crociere sono lunghissime e durano una giornata intera, noi però abbiamo pochi giorni a disposizione e ci interessano in particolare due cose: i fenicotteri rosa e le vecchie stazioni di pesca. Troviamo il percorso che ci interessa e decidiamo di farlo l’indomani in mattinata nonostante le previsioni meteo non promettano nulla di buono. La sera una cenetta al ristorante sempre a base di pesce e poi nanna.. sono stanca per la guida.

Il venerdì dopo colazione andiamo verso Comacchio per partire con la barca. Il tempo è sempre più grigio ma la gita viene confermata e così possiamo vedere aironi, gabbiani e finalmente i fenicotteri rosa!! Stupendi!! La guida ci spiega che il colore rosa aumenta di intensità con l’aumento dell’età del fenicottero.

Laguna di Comacchio
Laguna di Comacchio

Arriviamo poi alle stazioni di pesca e scendiamo per visitare una di queste case ristrutturate. All’interno si trovano barche, ceste per la raccolta di pesci e informazioni su come questi canali e la laguna siano strettamente sotto controllo per quando riguarda la salinità dell’acqua, la temperatura e la presenza di pesce in esse. In particolare questa è la zona di pesca delle anguille e molte foto presenti permettono di comprendere come quanto la pesca di questo animale sia importante per la zona. Mentre la guida parla, arriva un forte vento e inizia a piovere. Dobbiamo correre verso la barca che nel frattempo è stata chiusa dal comandante e rientrare verso il molo di partenza. La pioggia inizia fitta e non smette più fino a pomeriggio inoltrato quando esco per una passeggiata sulla spiaggia semi deserta.

Il sabato e la domenica li passiamo in spiaggia dove scopriamo che questo lido è meta di gite del weekend da parte di emiliani che hanno qui seconde case. Arriva il lunedì.. giorno di rientro, ma prima di tornare verso casa, ci sono due tappe ancora in programma: Comacchio città e Pomposa. Comacchio è davvero molto carina, assomiglia un po’ a Venezia e Chioggia ma le strade sono molto più grandi e i canali molto più piccoli. Vedo il Ponte dei Trepponti (Ponte Pallotta), il Duomo, il ponte degli Sbirri, l’ospedale e il museo del Delta Antico che fa ripercorrere la storia di Comacchio dal tempo dei romani e conserva importanti reperti provenienti da una nave romana. Pranzo a base di anguilla ai ferri che non posso assolutamente perdere vista la zona e poi decidiamo il da farsi.

Trepponti di Comacchio

Trepponti di Comacchio 

Ponte degli sbirri - Comacchio
Ponte degli sbirri – Comacchio

Fa molto caldo e il tempo è limitato per cui ci tocca togliere un punto dalla nostra lista: le saline che sarebbero davvero impegnative nel primo pomeriggio e sotto il sole. Decisione sofferta ma sensata e così ripartiamo per l’ultima tappa del viaggio: l’abbazia di Pomposa. Arrivata nel parcheggio inizio a guardarmi intorno e la chiesa e il suo campanile sono davvero imponenti. Andiamo per comprare i biglietti e..una brutta sorpresa! L’abbazia è di proprietà dello stato italiano e come tutti i musei statali rispetta il giorno di chiusura il lunedì. Non ci posso credere..la delusione è davvero tanta e per tutto il viaggio di ritorno non faccio che brontolare tra me e me per non aver controllato gli orari di apertura! Averlo saputo mi sarei fermata all’andata.

Abbazia di Pomposa
Abbazia di Pomposa

Un vero peccato: tante cose viste, ce ne sarebbero state altre da vedere. Oltre alle saline e all’abbazia anche un giro in bici per fare birdwatching, una lunga crociera nel delta, la pesca delle vongole..non si può fare tutto..ma si può tornare!