Dal B&B situato a Orvieto, ci vuole davvero poco per raggiungere il Lazio, così io e Barbara decidiamo di visitare una cittadina che sembra essere diventata molto di moda ultimamente: Civita di Bagnoregio. La cittadina si trova in provincia di Viterbo nella valle dei calanchi. È stata definita “la città che muore” (nome molto infausto) a causa delle erosioni e delle frane che caratterizzano la zona dei calanchi e che colpiscono questa cittadina.

Dopo aver parcheggiato l’auto a Bagnoregio si deve percorrere un breve tratto di scale e poi un lungo ponte che collega la città alla frazione di Civita, meta della nostra visita. Per accedere al ponte è necessario acquistare un biglietto nel baracchino poco distante. Il ponte pedonale è piuttosto lungo e in salita. Mentre camminiamo sferzate dal vento e con la paura che mi voli via il cappello, incontriamo un paio di mezzi motorizzati che trasportano generi alimentari e rifiuti per lo smaltimento. Uno in particolare è particolarmente veloce e quasi non ci da il tempo di spostarci a bordo strada! Il borgo è carino, sono presenti alcuni ristoranti e negozi e scopro che vi abitano una decina di persone. Non deve essere per nulla facile abitarci, anche andare al cinema diventa un problema!

Lasciata Civita di Bagnoregio ci dirigiamo verso Bolsena. Arriviamo all’ora di pranzo e l’ufficio turistico è chiuso purtroppo. Iniziamo a girare per la cittadina ma il caldo ci rallenta. Arriviamo fino alla rocca ora trasformata in acquario e poi scendiamo nuovamente alla ricerca di un parco archeologico che non riusciamo a trovare. Barbara si addentra in un campo di ulivi mentre io aspetto fiduciosa sulla strada…ma nulla. Stiamo per desistere quando arriviamo di fronte a un cancello. Finalmente!
Dentro il sito ci siamo solo noi due turiste e i responsabili degli scavi: mi sento un po’ a disagio. Iniziamo a girare da sole cercando di capire cosa si trovava e come poteva essere costruito. Ci sono alcuni pannelli esplicativi ma io faccio molta fatica a capire. Arrivo poi a un bellissimo mosaico che non ha bisogno di spiegazioni per essere ammirato. Finiamo il giro e poi ringraziamo tutti i signori presenti molto gentili per averci permesso questa visita.
Bolsena e lago di Bolsena
Sempre a Bolsena si trova la collegiata di Santa Cristina. Si tratta di più chiese unite tra loro che raccolgono la storia di Santa Cristina e la storia del miracolo del Corpus Domini. Più stili architettonici diversi tra loro sono presenti in questa bellissima collegiata. Dentro la chiesa leggiamo la storia della martire Cristina fatta seviziare dal padre per costringerla a rinnegare il culto cristiano. La Santa dovette subire innumerevoli torture fino alla sua morte. Leggerne la storia fa davvero venire i brividi. Il suo sarcofago si trova nella cripta situata all’ingresso delle catacombe. Vicino alle catacombe si trova poi l’altare del miracolo eucaristico. Un sacerdote, la cui fede stava vacillando, vide sgorgare sangue dall’ostia che stava consacrando e il sangue bagnò il corporale che stava indossando. La veste oggetto di devozione è ora custodita nel Duomo di Orvieto ed è alla base della solennità cristiana del Corpus Domini.
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