Iniziava con questo titolo un progetto su cui ho lavorato con alcune compagne durante un Master in Turismo. Il titolo era così bello che ho deciso di riutilizzarlo.
Ho deciso di girare l’Andalusia insieme ad un’amica a novembre. Abbiamo deciso di esplorarla in autunno perché pare sia un bel posto dove andare a svernare inoltre sembra che il tempo sia mite e piova poco. Dal punto di vista della presenza di turisti abbiamo azzeccato la scelta perché ne abbiamo incontrati davvero pochi, peccato che abbiamo beccato il novembre più piovoso degli ultimi 50 anni!!
Atterriamo a Malaga in un grigio mattino e dall’aeroporto prendiamo un bus che ci porta vicino al nostro alloggio in centro città. La cittadina è molto carina. C’è poca gente e pochi locali nella zona dove siamo alloggiate e così decidiamo di andare in esplorazione. Prima tappa: cibo. Per poter godere appieno della cultura dobbiamo essere ben sazie. Non ci va molto bene.. tanti ristoranti e bar sono pieni e non riusciamo a mangiare le tapas che già stavamo sognando per cui ci accontentiamo di un panino vicino all’Alcazaba.
Dopo il panino, dedichiamo il pomeriggio alla visita dell’Alcazaba di Malaga. Questa cittadella moresca è davvero bellissima. Alberi di arance colorano e profumano l’aria. Fontane e giardini nascosti rendono questo spazio davvero unico. Le varie stanze che si susseguono sono un’esplosione di decori e ornamenti e le porte a ferro di cavallo sono tutte cosi belle che starei a osservarle per ore. La nostra visita tuttavia non può continuare all’infinito e ad un certo punto finisce.
Alcazaba

In cima alla collina c’è il Castello di Giblafaro ma decidiamo di guardarlo solo da fuori. Scendiamo invece verso il teatro romano situato esattamente sotto l’Alcazaba e da lì ci inoltriamo nelle stradine di Malaga per raggiungere la cattedrale.
Imponente. Cerchiamo di capire come entrare ma sembra sia chiusa e riservata solo alle celebrazioni domenicali. Andiamo quindi verso la torre del campanile ma l’orario delle visite è ormai terminato e veniamo accompagnate verso l’uscita. Che peccato! Non tutto però è perduto. Non appena arriviamo vicino all’ingresso laterale della Cattedrale, un addetto apre la porta e così possiamo entrare a vedere questa meraviglia. Dopo una visita nella navata sinistra (l’unica accessibile per noi) usciamo a osservare la particolare facciata. Una delle due torri campanarie è incompiuta e proprio per questo motivo la cattedrale viene soprannominata “La Manquita” (la monchetta). La cattedrale è davvero molto bella.

È ormai arrivata la sera e abbiamo finito le visite culturali a Malaga per oggi, per cui ci dirigiamo verso la zona dei ristoranti per una visita culinaria. Siamo in Spagna e non possiamo certo esimerci dal mangiare uno dei piatti tipici: le tapas! Al solo pensiero ho già l’acquolina in bocca: con patate, acciughe, baccalà…ce ne sono di ogni tipo e dimensione e per accompagnarle ci gustiamo un buon bicchiere di tinto de verano (vino rosso con gaseosa).

Arte: fatto!
Sangria: non ancora … devo proseguire il viaggio!