HOI AN. Mercoledì passato interamente a Hoi An. Mattinata dedicate alla visita della città vecchia che di giorno si presenta completamente diversa rispetto alla sera. Per fortuna c’è pochissima gente ed giriamo molto bene. Prima tappa : pagoda cinese (quella non manca mai). Al suo interno numerose statue di animali tra cui un drago e una capra. Ci viene spiegato che questi due animali sono importanti per questo edificio perché la pagoda è stata iniziata nell’anno del drago e terminata nell’anno della capra. Giriamo l’angolo e il giardino posteriore si presenta davvero accogliente con numerosi alberi di Frangipane .

Prendo un fiore caduto a terra lo ripongo dentro una piccola agenda in modo da farlo rimanere schiacciato come si faceva con le stelle alpine. Lasciata la pagoda ci addentriamo in diversi vicoli fino ad arrivare al ponte giapponese.

Continuiamo la nostra mattinata con una visita ad una fabbrica di seta, dove, ovviamente, faccio acquisti. E’ più che normale per noi europei comprare perché i prezzi sono supercompetitivi rispetto ai nostri standard e i colori e tutto l’insieme ci spinge a riempire la valigia con milioni di cose.

Arriva l’ora del pranzo e veniamo accompagnati un ristorante top con i camerieri dietro le spalle che controllano quando finisce l’acqua nel bicchiere per riempirlo. Hanno anche l’accortezza di mettere il tovagliolo sulle gambe dei commensali: non sono abituata!!!! Finito il pranzo Andiamo a visitare il mercato di Hoi An: pesci di ogni dimensione e tipo riempiono le ceste e I tavoli del mercato… qui siamo appena a 2 km dal mare. Nel mercato c’è un buonissimo profumo e mentre cammino mi ricordo un mercato che ero andata a vedere in Marocco dove l’odore predominante era quello delle spezie.

Sia nel mercato che per strada, Le persone che incontriamo sono sempre gentilissime e cordiali a parte che la signora che mi ha fregato 7 euro per sei mandarini, una mela e per una foto di fronte a una pagoda!
Una cosa meravigliosa di questo popolo è che sono sempre sorridenti. Avevo già notato in Thailandia questa loro affabilità ma qui è ancora maggiore. Parlare con loro fa sorridere anche me. Mi accorgo pero’ che non concepiscono le persone single: un giorno una ragazza alla reception di un hotel mi ha chiesto quanti anni ho e quando ha scoperto che non sono sposata, mi ha passato una mano sulla spalla dicendo “sorry.. mi dispiace… non ti preoccupare andrà tutto bene”. Ci spiegava infatti la guida che per loro una donna non un sposata e che ha superato la trentina è da considerarsi zitella e figlia di papà, schizzinosa e non è vista di buon occhio. La donna, ma anche l’uomo, deve essere sposato e con figli e quindi io sono messa malissimo!!!


Il pomeriggio e la serata passano facendo shopping in compagnia di un acquazzone infinito durato ore.. sono bagnata fino nelle mutande…per fortuna la camera e il lettone accogliente mi coccolano fino all’indomani quando ritrovo l’autista ad aspettarmi per portarci all’aeroporto.